Commossi pubblichiamo con orgoglio la seconda puntata dell'ormai intramontabile classico, "Cronache da Brustolem, sul Gradela"
Sorelle
cittadine e fratelli cittadini pure, gioite! Mi è giunta voce
popolare che il nostro paesello avrebbe bisogno di qualche opera
pubblica di importanza perché da troppi anni saressimo
stati fermi. Questa è evidentemente propaganda perché tutti sanno
che io sono adorato da voi tutti e dunque per definizione ho fatto
tutto ciò che andava fatto. Ma voglio essere magnanimo con quella
piccola frangia di popolo che non mi adora e vi propongo un
referendum per decidere quale opera pubblica va fatta e come.
Così nessuno potrà dire che sono antidemocratico e anche i più pervicaci oppositori si convinceranno. Capirete però che siccome non abbiamo schei, è impossibile bandire un referendum aperto a tutti, siamo in crisi e costerebbe troppo. Dissangueremo il nostro sinistrato comune e ci (ci significa a voi) toccherebbe aumentare le bollette. Ho dunque deciso di aprire il nostro teatro, riempirlo con cento di voi e farli votare sul quesito referendario. Le malelingue insorgono già, vedono sempre l’imbroglio anche dove non c’è. Temono che io inviti i miei amici fidati. MAI lo farei! Respingo categoricamente questa malignità. I posti sono stati già tutti prenotati e non ci sono amici, salvo i miei addetti stampa nelle file dal tre al sessanta. (a proposito siamo su Teletuttoancoraancora e in diretta in podcast WWW.COMESONBELLO). Sarà presente mio zio, i cugini, i nipoti e … so bene che l’opposizione urla allo scandalo perché potrebbero essere assimilati ai miei parenti, ma la zittisco subito. Invito anche mia zia acquisita (e NON è una parente) e mia cugina divorziata. Sistemate così le cose una volta per tutte, vi leggerò ora il quesito su cui andremo a votare < Premesso che vuoi tanto bene al sindaco, lo preferisci con il vestito scuro o chiaro ? >
Così nessuno potrà dire che sono antidemocratico e anche i più pervicaci oppositori si convinceranno. Capirete però che siccome non abbiamo schei, è impossibile bandire un referendum aperto a tutti, siamo in crisi e costerebbe troppo. Dissangueremo il nostro sinistrato comune e ci (ci significa a voi) toccherebbe aumentare le bollette. Ho dunque deciso di aprire il nostro teatro, riempirlo con cento di voi e farli votare sul quesito referendario. Le malelingue insorgono già, vedono sempre l’imbroglio anche dove non c’è. Temono che io inviti i miei amici fidati. MAI lo farei! Respingo categoricamente questa malignità. I posti sono stati già tutti prenotati e non ci sono amici, salvo i miei addetti stampa nelle file dal tre al sessanta. (a proposito siamo su Teletuttoancoraancora e in diretta in podcast WWW.COMESONBELLO). Sarà presente mio zio, i cugini, i nipoti e … so bene che l’opposizione urla allo scandalo perché potrebbero essere assimilati ai miei parenti, ma la zittisco subito. Invito anche mia zia acquisita (e NON è una parente) e mia cugina divorziata. Sistemate così le cose una volta per tutte, vi leggerò ora il quesito su cui andremo a votare < Premesso che vuoi tanto bene al sindaco, lo preferisci con il vestito scuro o chiaro ? >
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