lunedì 9 aprile 2012

In difesa delle imprese, un ragionevole dialogo (confronto?) con Equitalia


riprendo "in toto" dal blog ufficiale di Luigi Castelletti:blog.castellettisindaco.com perchè questo tema mi stà troppo a cuore e questa finalmente mi sembra una proposta concreta per dare un poco di sollievo alle piccole imprese, leggete e condividete se vi piace

La crisi economica in atto nel nostro paese sta ormai da tempo travalicando i confini, pur gravi, della “semplice” contrazione dei mercati e delle difficoltà, a catena, nelle riscossioni dei pagamenti da parte di moltissime imprese, si sta ormai trasformando in un problema sociale.
Il quadro generale è serissimo, sebbene il panorama veronese grazie alla solidità della sua economia non versa nelle drammatiche condizioni che altre parti d’Italia, al Nord come al Sud, presentano.
 
Dati pur non ufficiali, ma certamente non lontani dal vero, vedono ormai in Italia una salita tendenziale dei suicidi per ragioni connesse alla perdita del posto di lavoro, per ex dipendenti, o dell’azienda, per ex imprenditori, nell’entità che è ormai vicina ad uno al giorno.
A questo si aggiungono i risultati delle prime inchieste della medicina del lavoro che attestano una impennata verticale di patologie direttamente o indirettamente connesse alla depressione, con tutte le conseguenze moltiplicatrici in negativo che ciò comporta.
 
Verona in questo scenario non rappresenta un’isola felice e intoccata, ma è colpita duramente anch’essa dalla crisi, pur in forme ed entità a nostro avviso ancora governabili se in presenza di una amministrazione risoluta, coraggiosa e capace d catalizzare consensi ed impegno corale.
 
Gli effetti della crisi, e la crisi stessa, si combattono con opportune politiche di sostegno e rilancio dell’economia, il nostro programma le prevede nelle possibilità che una Amministrazione Comunale può attuare ed incentivare.
Ma è altresì vero che tra i primissimi problemi in cui versano le aziende anche nel nostro territorio vi sono le posizioni aperte con Equitalia, la quale –non è un mistero- adotta prassi e rapporti con i debitori che non tengono conto se non in minima parte della situazione di crisi in atto.
 
Equitalia è un ente di riscossione in diretta dipendenza dell’Agenzia delle Entrate, che non ha rapporti né tecnici né istituzionali con le amministrazioni comunali riscuotendo per nome e conto della stessa Agenzia. 
L’operato di Equitalia però, nelle forme e nei modi della sua prassi, incidendo non poco nella stabilità delle imprese esposte ha come effetto un indebolimento delle stesse, dovuto soprattutto a due fattori: entità limitata delle rateazioni ed interessi elevati.
 
Ebbene crediamo che sia dovere di un sindaco aprire un tavolo di dialogo con Equitalia, eventualmente di concerto con la stessa Agenzia delle Entrate, per porre l’istanza di una ridiscussione al ribasso del calcolo degli interessi che risultano essere, soprattutto per importi di grande entità, un fattore di moltiplicazione effettiva del debito e quindi di destabilizzazione e blocco operativo delle imprese, in particolar modo per le piccole e medie aziende e per le imprese artigiane, a serissimo rischio di chiusura.
 
I debiti si pagano, è un principio etico e morale, soprattutto se si tratta di debiti con l’erario, ovvero con la collettività, quindi non si tratta di trattare né “condoni” e neppure “riduzioni”, ma di ragionare, questo sì, sul monte degli interessi, condizione che sarebbe già di enorme aiuto alle aziende pur non sottraendo un euro alle entrate dello stato e scongiurando per moltissime imprese il rischio di chiusura con tutte le conseguenze di oneri per la collettività che ciò comporta.

Potrebbe così proprio venire da Verona la prima mossa di quella che non sarebbe affatto una contrapposizione ad Equitala ma la ricerca, pur in tempi contenuti, molto contenuti, di una soluzione ragionevole al problema, un segnale intelligente e virtuoso un ulteriore passo verso l’allentamento della crisi.

Siamo certi che lanciata la proposta moltissimi comuni si uniranno alla nostra istanza che diverrà quindi una iniziativa a valore nazionale, rafforzandosi, segnando il cammino, anche in questo senso, nel rapporto più virtuoso, e ci permettiamo di dirlo: più umano, tra Istituzioni e cittadini.

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