sabato 21 aprile 2012

SE VERONA DIVENTA UN’ISOLA

La nostra città è un gioiello non solo artistico ma anche economico nel panorama italiano, eccellenze e particolarità note e conosciute a pochi quasi non si contano; l’essere Verona la quarta città italiana per importanza turistica è di per sé un valore non solo d’immagine ma anche monetario. Si tratta di caratteristiche che, sapientemente e fortemente, possono agire da potente leva contro la crisi. Ma per far questo serve una mentalità aperta al governo della città, serve una compagine capace di pensare coralmente, pronta al confronto ed a far proprio ogni utile apporto da qualunque parte provenga, una amministrazione non chiusa in arrocco politico ma disposta a collaborare a tutto campo per il bene comune.
Il rischio che corre Verona con la Lega di nuovo all’amministrazione della città è l’autoisolamento, è il perdere l’occasione che oggi ha la nostra città di divenire maggiormente crocevia di interessi virtuosi terminale -in arrivo ed in partenza- di iniziative culturali ed economiche,
come pure campo di sperimentazione politica nuovo, trasversale, senza preclusioni ideologiche e volto allo sviluppo della cittàCiò che aspetta la città scaligera è invece ergersi a baluardo difensivo di una parte politica fortemente ideologizzata ed a fortissimo rischio di diventare autoreferenziale, incapace di confrontarsi, e non solo politicamente, a livello interno ed internazionale. Verona ha bisogno del concorso di tutta l’ intelligenza e di tutta la creatività disponibili, deve aprire le proprie porte, deve vedere se stessa in uno scenario mondiale e non localistico, pur senza tradire, ma anzi valorizzando, le specificità locali. L’annuncio di Maroni di far diventare   in Veneto in quale direzione ci orienta?

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